
Oggi il tempo è gestito e vissuto sempre di corsa, deve essere sfruttato al massimo, altrimenti ci sentiamo in colpa oppure, è come se ci venisse detto che “lo stiamo buttando via”. Ma il tempo è qualcosa di fisico che possiamo davvero afferrare e gettare?
Uno è l’imperativo: il tempo deve essere sempre impiegato per fare qualcosa, possibilmente qualcosa di socialmente accettato, condiviso e redditizio. Ci sentiamo in colpa quando ci prendiamo del “tempo per noi” oppure quando lo “sprechiamo” senza dedicarci ad alcuna attività, magari riposandoci sul divano.
Soprattutto, noi donne tendiamo a vivere il tempo in questo modo. Perché spesso su di noi grava anche la responsabilità di organizzare e gestire non solo il nostro di tempo, ma anche quello di chi compone la nostra famiglia.
Ma se invece riflettessimo su quale sia il nostro personale approccio al tempo? Su quali comportamenti mettiamo in atto ogni giorno e come ci sentiamo in relazione ad essi?
Il tempo non è vissuto allo stesso modo da tutte le persone. C’è chi vede il tempo come una risorsa da ottimizzare, chi come uno spazio fluido per creare, mentre c’è chi lo considera una costante fonte di stress. Se il nostro approccio non è in sintonia con i nostri bisogni e i nostri valori tendiamo a sentirci in colpa e in affanno.
Capire come ci poniamo nei confronti del tempo significa poter scegliere consapevolmente un approccio più adatto alle nostre esigenze e aspirazioni, più vicino a noi.
Un approccio al tempo personalizzato permette di vivere con leggerezza, evitando di rimanere intrappolati in modelli che ci danneggiano.

Diversi approcci al tempo
APPROCCIO PROCRASTINANTE – Rinviate continuamente attività e scadenze? Forse perché riuscite ad essere più performanti sotto pressione, quando il tempo a disposizione si riduce e siete costrette a concentrarvi e focalizzare le vostre energie.
Però riuscite a vivere quel tempo in modo rilassato e davvero produttivo? Questo approccio vi aiuta a portare più leggerezza nelle vostre giornate?
Riflessione: spesso iniziare è la parte più difficile. Impegnarsi a lavorare su un compito per soli 5 minuti potrebbe eliminare la pressione iniziale e, una volta iniziato, è più facile continuare. Anche se poi deciderete di fermarvi, quei 5 minuti avranno creato una sensazione di progresso, giorno dopo giorno.
APPROCCIO RIGIDO – Dovete pianificare tutto nei dettagli altrimenti vi prende l’ansia? Vi sentite di avere tutto sotto controllo solo se ogni momento della vostra giornata è pianificato. Non c’è flessibilità perché non è contemplata, non è qualcosa che vi fa sentire a vostro agio.
Riflessione: anziché pianificare ogni compito in orari precisi (ad es. pulire il bagno dalle 9:00 alle 9:30), provate a suddividere la giornata in blocchi dedicati a categorie più generali e flessibili (ad es. dedicare il martedì mattina a “pulire casa”). L’idea è quella di organizzarsi per aree tematiche, così da affrontare le priorità senza sentire il peso bloccante di una pianificazione minuto per minuto. L’obiettivo non è seguire un orario preciso, ma rispettare il tema che si decide di assegnare a quel momento specifico della giornata. Non avendo orari rigidi, c’è più spazio per gestire ogni compito con calma.
APPROCCIO TENDENTE AL FUTURO – Vivete il tempo pensando sempre al dopo, al domani, al futuro? Questo vi permette di sentire meno la pressione del presente, perché l’importante non è oggi, ma gestire la prossima settimana e poi quella dopo e così via. Il tempo presente lo vivete mentalmente in funzione del futuro, mentre il qui e oggi viene quasi sempre gestito come capita. Questo può portare a una sensazione di vuoto o insoddisfazione, perché non vi godete i momenti che state realmente vivendo.
Riflessione: ogni sera potreste provare a riflettere su 2-3 momenti della giornata che vi hanno portato piacere o soddisfazione e capire se ve li siete davvero goduti o li avete lasciati scorrere senza troppa consapevolezza. Questo potrebbe aiutarvi a valorizzare il presente, senza sminuirlo e ma anche senza ignorare l’importanza del futuro.
APPROCCIO SENZA PIANO B – Pensate che i vostri piani si realizzeranno esattamente come avete previsto? Come se l’Universo fosse sempre in sintonia con le vostre intenzioni. Imprevisti e deviazioni non sono contemplati, non ci pensate proprio che possano succedere! Quando l’imprevisto arriva però, la vostra prima reazione è spesso una sorpresa totale.
Riflessione: potreste allenarvi a prendere in considerazione soluzioni alternative, vedendole come opportunità diverse per realizzare i vostri piani. Così potrete percepire l’imprevisto come una deviazione che può offrire insegnamenti o nuove opportunità.
APPROCCIO RILASSATO – Vi sentite molto sicure di voi stesse, siete certe che qualsiasi cosa succeda, qualsiasi imprevisto arriverà riuscirete sempre a trovare una soluzione? Questo vi permette di sentirvi padrone del vostro tempo e delle vostre giornate. È come se nulla potesse realmente mettervi in difficoltà, rafforzando la sensazione di stabilità e autostima. Ma quando non ci riuscite? Quanto vi arrabbiate soprattutto con voi stesse?
Riflessione: potreste provare a stabilire in anticipo alcune priorità fondamentali da salvaguardare ogni volta che la giornata dovesse prendere una piega inaspettata, concedendovi una maggiore tolleranza nei confronti dell’incertezza e degli errori, senza intaccare la fiducia nelle vostre capacità.

Conoscersi significa osservare con consapevolezza e senza giudizio le proprie abitudini, i propri schemi mentali e il modo in cui interagiamo con il tempo. Spesso, viviamo le nostre giornate in modalità automatica, mettendo in atto comportamenti o schemi che, purtroppo, non sempre ci fanno stare bene. È in questa mancanza di consapevolezza che può nascere il disagio legato alla gestione del tempo.
Cambiare prospettiva per stare meglio
Una volta che c’è la consapevolezza di ciò che non funziona, il passo successivo è sperimentare approcci diversi per vivere il tempo in modo più leggero e soddisfacente.
Non esiste un “modo giusto” di vivere e gestire il tempo; ogni persona ha un ritmo diverso. Comprendere e accettare le proprie necessità e preferenze potrebbe aiutare a scegliere con più consapevolezza un approccio personale al tempo, che faccia stare meglio.
Una volta identificato ciò che non funziona, la soluzione non è “trovare il metodo perfetto”, ma sperimentare approcci diversi per capire cosa si adatta meglio al proprio ritmo e ai propri bisogni. Non esiste un’unica ricetta valida per tutti gli esseri umani.
Ogni tentativo vi avvicina a un equilibrio più armonioso, e anche eventuali fallimenti sono utili, perché insegnano cosa non va bene per noi.
Cambiare approccio al tempo richiede pazienza, flessibilità e, soprattutto, gentilezza verso noi stesse. Immaginate la vostra gestione del tempo come un percorso fatto di aggiustamenti continui: ogni giorno è un’occasione per provare qualcosa di nuovo e scoprire cosa funziona meglio.
Perché vivere il tempo in modo leggero e soddisfacente non è solo una questione di organizzazione, ma di qualità della vita. Quando comprendiamo e rispettiamo i nostri ritmi, ci liberiamo dalle pressioni esterne e interne, trovando un equilibrio che ci permette di affrontare le giornate con serenità, energia e presenza.
Se vi piace l’idea di qualche momento mensile per riflettere ancora su organizzazione e gestione del tempo in modo che vi aiutino a portare più leggerezza nelle vostre giornate e nella vostra vita, iscrivetevi a PIUMA, la mia newsletter, inserendo la vostra email nel form che trovate in fondo alla pagina. Vi aspetto!